Ovviamente il malocchio è frutto di credenze e tradizioni popolari che si tramandano pur senza alcun comprovato e riconosciuto fondamento scientifico.
Si tratta di quella superstizione secondo la quale lo sguardo di una persona avrebbe il potere di causare malasorte alla persona osservata. Ecco perché si parla di “malocchio” (il maledire attraverso l’occhio), anche se qualcuno di più “fiscale” parla di “fattura”!
Pare che il destinatario del malocchio possa anche solo avvertire un po’ di spossatezza, o semplice mal di testa, ma anche diventare oggetto continuo di disgrazie ed eventi particolarmente sfortunati, fino a pensare di essere perseguitati effettivamente da una maledizione.
Se non si è giovanissimi si ricorderà sicuramente il film con Lino Banfi all’inizio degli anni 80 “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”, uno spaccato di non lontana superstizione da combattere a suon di cornetti rossi, di riti propiziatori e consulti a maghi e santoni. Una commedia all’italiana sicuramente tutta da ridere.
E che dire della figura dello iettatore interpretato da Totò nell’episodio “La Patente” del film “Questa è la vita” del 1954, tratto da una novella di Luigi Pirandello. Una credenza talmente radicata da essere riconosciuta dalle istituzioni, fino a far trasformare il potere di portatore di iella in una professione.
Nel caso specifico del malocchio, per tradizione popolare, esiste un particolare rito di ambito familiare che si tramanda da generazione in generazione, e generalmente da madre in figlia, con tanto di apposito cerimoniale.
Il rito per eliminare il malocchio vuole quindi che la persona “mal guardata” si accomodi su una sedia con la schiena dritta e resti ferma. Il “guaritore” gli appoggia quindi sulla testa un piatto fondo contenete dell’acqua, e per tre volte versa delle gocce di olio nel piatto ripetendo delle formule a mente tramandate oralmente, e accompagnando il tutto con una ben precisa gestualità sul piatto. L’osservazione delle eventuali trasformazioni della forma delle gocce di olio, confermerà quindi la presenza del malocchio e la relativa cancellazione.
Crederci? … Non Crederci? … o semplicemente, le “cose” hanno il potere che gli si da?