L’esclamazione “Occhio!”, si sa, richiama all’attenzione.
In una forma più estesa, abbiamo sicuramente già sentito il modo di dire “Occhio alla penna!”, un’esclamazione che si rifà al mondo marinaresco per ricordare al timoniere, di un’imbarcazione a vela, di prestare attenzione al “punto di penna”, e cioè all’estremità della vela al fine di controllare la situazione del vento e non farsi cogliere di sorpresa in caso di eventuali raffiche o cambiamenti di direzione.
Nel linguaggio comune si usa per invitare qualcuno a vigilare, a stare in guardia, a prestare molta attenzione a qualcosa, in genere per non farsi sorprendere, per non farsi cogliere impreparati e parare in tempo un pericolo o un attacco.
Può essere quindi un invito alla prudenza, ma quella Prudenza che fa parte delle 4 virtù cardinali, da non confondere con la troppa cautela e moderazione carica di paure ed incertezze.
Unitamente a Giustizia, Fortezza e Temperanza, la Prudenza è la virtù cardinale che più si rifà alla saggezza, quale capacità di vedere in ogni circostanza il bene, per poi scegliere i mezzi adeguati per attuarlo.
La Prudenza la si ritrova anche nelle 26 virtù di Carlo di Borbone, Re delle due Sicilie e infante di Spagna: virtù rappresentate nelle 26 statue presenti sulle terrazze del Foro Carolino in Piazza Dante a Napoli.
Nelle varie rappresentazioni della Prudenza, questa tiene in mano uno specchio. Lo specchio è simbolo di avvedutezza, di circospezione, e poi anche della conoscenza di se stessi in quanto condizione preliminare per la realizzazione del bene.
E’ il saggio, quindi, che sta all’occhio e ha tutte le capacità per pianificare una scelta, cogliendone tutte le implicazioni future e soppesando con intelligenza rischi e implicazioni.
Buona vita … e … Occhio!!!