Quattrocchi spara pidocchi

Quattrocchi spara pidocchi

Non è mai stato molto chiaro il significato di questa frase. Era però chiaro (e prendo ad esempio gli anni ’70 – ’80) che questa frase riecheggiava come un insulto, una presa in giro.

A  volte veniva persino recitata ripetutamente come una cantilena, e spesso anche in coro (forse perché erano i mitici anni ’70 – ’80 e tutti volevano dare il proprio contributo artistico musicale dell’epoca).

La vittima, diciamo così, era (e forse lo è ancora) un* timid* ragazzin* che suo malgrado si presentava a scuola (elementari e medie, soprattutto) indossando un paio di occhiali.

Non erano necessariamente degli occhiali da vista, e molto spesso si trattava solo dei fantomatici “occhiali da riposo”.

E’ veramente curioso come all’epoca un* ragazzin* di quell’età avesse così tanto bisogno di riposare gli occhi.

E pensare che in quegli anni non c’erano neanche i computer, smartphone, tablet, e la TV si guardava solo poco tempo nel pomeriggio, e solo se non c’erano altre alternative. …. da cosa ci si doveva riposare?

Fossero stati neri, da sole, allora avrebbero permesso di riposare veramente, nascondendo gli occhi e lasciandoli dormire indisturbati sul banco di scuola.

Inoltre, questi occhiali non fornivano comunque una supervista, e neanche la possibilità di fare gli zoom …. questo sì che avrebbe aiutato a scovare meglio i pidocchi in testa al fine di sparargli mirando bene ed evitando di colpire la testa stessa!

Oppure, il pidocchio in questione forse non era il parassita del capo, ma magari poteva essere una persona avara e spilorcia, e quindi pidocchiosa nello spendere e donare.

Insomma, questa frase rimane un mistero, ma soprattutto, che fossero parassiti o avari oggi non dovrebbe più importare … anzi, bisognerebbe proprio vietare la violenza contro i pidocchi, e le frasi istigatrici contro la loro esistenza anche se pronunciate con scherzosa innocenza.

Quattrocchi belli e gnocchi!

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