La carota assomiglia all’occhio

La carota assomiglia all’occhio

Esiste una teoria secondo la quale ogni organo del corpo avrebbe un corrispondente cibo particolarmente salutare: e il modo di riconoscerlo è semplicemente quello della somiglianza con l’organo stesso.

Più che una teoria, è stata una vera e propria “Dottrina delle segnature” al tempo del Medioevo e del Rinascimento. Un’antica forma di conoscenza per cui ogni elemento della natura, tramite qualche analogia (sagoma, colore, odore, posizione, e altro), ha una sua funzione terapeutica riguardo ad una corrispondente parte del corpo.

Tutti concetti che oggi consideriamo poco, ma che hanno sorretto l’umanità fino a non molto tempo fa, e che troviamo però ancora in tecniche “alternative” ed olistiche. Solo nell’Ottocento (ma sempre di più anche ai nostri tempi) da questa dottrina ne derivano i trattamenti omeopatici (secondo i quali, il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata). E poi nel Novecento anche i Fiori di Bach (con gli stati d’animo messi in analogia all’aspetto morfologico del fiore corrispondente).

Ed ecco che il gheriglio della noce diventa somigliante al cervello: e combinazione le noci sono ottime per l’omega 3, gli antiossidanti, l’acido folico e la vitamina E, tutto molto utile per il cervello.

Allo stesso modo anche il pomodoro tagliato a metà può ricordare il cuore. Il sedano le ossa, le patate dolci il pancreas, lo zenzero lo stomaco, l’avocado l’utero, l’uva i polmoni.

Se poi si taglia una carota per osservarne la sezione rotonda, allora si può notare la somiglianza con un occhio, con gli stessi fasci di linee che si irradiano dal centro e che ricordano la pupilla e l’iride. Le carote sono ricche di betacarotene, una sostanza considerata utile per proteggere sia gli occhi che la vista e per ridurre il rischio di cataratta e di degenerazione maculare.

Vasti sono poi gli esempi di segnature in erboristeria, con una specifica pianta per la risoluzione di qualsiasi problema di salute. Per esempio il fiordaliso, per il suo colore azzurro, sarebbe indicato per le affezioni degli occhi aventi lo stesso colore. 

Anche l’eufrasia sarebbe particolarmente indicata in erboristeria per la salute degli occhi (e l’aspetto esteriore di questa pianta ricorda quello di un’iride): avrebbe proprietà antinfiammatorie che la rendono un rimedio naturale molto efficace in quelle situazioni in cui gonfiori e arrossamenti oculari sono da imputare ad una allergia, e inoltre la pianta viene utilizzata (come decotto da usare per gli impacchi) per decongestionare occhi e palpebre in caso di congiuntiviti infettive o orzaiolo.

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